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Content marketing e dati statistici: come creare testi di valore che l’utente percepisce interessanti

Chiunque si occupi di content marketing è ben consapevole dell'importanza che ormai i dati hanno acquisito oggi per rendere interessante un contenuto: elementi indispensabili per supportare e per dare forza alle tesi che vengono sostenute.

E’ ben diverso scrivere in un articolo “molte persone in Italia sono povere”, piuttosto che fare leva su un istituto accreditato come l’Istat fornire dati concreti in grado di quantificare la crisi economica:
“Secondo l’Istat 7,2 milioni di italiani versa in gravi difficoltà economiche, ben l’11,9% della popolazione vive sotto la soglia di povertà”.

Ma dove si possono reperire i dati di cui si ha bisogno? Una prima ipotesi prevede di effettuare delle indagini di mercato, ovviamente con il tramite di istituti ed enti di ricerca statistica, ma per conseguire tale obiettivo è necessario tenere in considerazione un budget non indifferente. Anche Google Consumer Survey è uno strumento a cui ci si può affidare per commissionare indagini. Le aziende più grandi, invece, possono approfittare dei big data che raccolgono le proprie attività.

Big data

Prima dei dati

Attenzione, però: il reperimento dei dati non deve essere il punto di partenza della stesura dei contenuti. Prima di tutto è indispensabile definire con la massima precisione qual è l'obiettivo - o quali sono gli obiettivi - che si è intenzionati a raggiungere, per poi identificare il target a cui ci si vuol rivolgere. Solo dopo aver individuato il pubblico di riferimento è possibile sviluppare e delineare l'idea di contenuto cui il cliente ideale è interessato, per poi attivarsi con la ricerca dei dati (o con la loro produzione, a seconda dei casi).

I big data

Per le aziende è consigliabile tenere una banca dati statistica che contenga informazioni numeriche in grado di restituire uno spaccato del loro mercato di riferimento e dei loro consumatori, utilizzabili per la stesura di contenuti da pubblicare sul web. In anni e anni di attività, viene accumulata una mole di dati tale da permettere di trarre indicazioni e conclusioni decisamente aderenti al vero, indispensabili per offrire ai clienti un servizio sempre più in linea con i loro gusti e con le loro esigenze. Il possesso di dati proprietari corrisponde a un vantaggio concreto rispetto alla concorrenza, una sorta di marcia in più di cui avvalersi anche per analizzare il mercato e prendere decisioni i9mportanti sul futuro dell’azienda e dei suoi servizi/prodotti. Una volta che i dati sono stati organizzati, vi si può fare riferimento per estrarre statistiche e concetti che potranno essere condivisi con il pubblico.

Come sfruttare i dati proprietari

I dati proprietari si possono ottenere con l'ausilio di ricerche commissionate e indagini affidate a istituti specializzati anche nel caso in cui essi non vengano sviluppati direttamente nel perimetro aziendale: qualunque sia la loro provenienza, è certo che essi permettano di beneficiare di un ritorno dell'investimento ottimale, sia in termini di visibilità sui motori di ricerca che dal punto di vista della crescita del business. I parametri in gioco in questo senso sono diversi: si pensi al traffico referral, per esempio, ma anche alla share of voice, che corrisponde al numero di volte in cui un contenuto viene condiviso sui social network. Non va sottovalutata nemmeno la quantità dei backlink che vengono acquisiti, ma sempre a condizione di tenere conto anche della loro qualità. Infine, si deve attribuire il giusto valore al numero di menzioni che si ottengono sui blog di settore o sui siti che fanno parte della stessa nicchia di riferimento a cui si appartiene.

Che formato utilizzare?

Un ultimo aspetto che richiede una valutazione accurata ha a che fare con il formato attraverso il quale i dati devono essere diffusi e condivisi: anche i numeri più sorprendenti e le percentuali più interessanti rischiano di passare sotto silenzio se non vengono mostrati e resi noti tramite una soluzione accattivante. Il white paper è istituzionale, mentre il post di un blog è tradizionale; più moderne sono, invece, le presentazioni che vengono pubblicate su Slideshare e, soprattutto, le infografiche, che permettono ai contenuti di farsi notare e di distinguersi rispetto agli altri.

Analisi di mercato

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